Universitrans

Il progetto

Universitrans è un progetto informativo e di sensibilizzazione rispetto alle tematiche e problematiche trans all’interno del contesto universitario. Di fatto, si tratta del primo progetto nazionale di analisi e di mappatura digitale degli atenei pubblici italiani che offrono la Carriera Alias.

Universitrans si rivolge in primis agli studenti e studentesse trans che, durante la carriera universitaria, stanno intraprendendo o hanno già iniziato un percorso di transizione di genere e che, in attesa della rettifica anagrafica, necessitano di un profilo burocratico temporaneo che sostituisca il nome indicato all’anagrafe con quello di elezione prevedendo il rilascio di un nuovo indirizzo e-mail e di un nuovo badge. Il progetto si estende inoltre anche alle carriere alias del personale docente, tecnico-amministrativo e ATA.

Il principale output del progetto consiste nella realizzazione del un sito web con una mappa che consente a chiunque ne abbia bisogno, di venire a conoscenza, in maniera facile ed intuitiva, delle tutele che ciascun ateneo italiano adotta (o non adotta) nei confronti delle persone trans.

Oltre alla mappatura degli atenei, Universitrans si occupa anche di rilevare e raccogliere ulteriori importanti dati ed informazioni relativi alle carriere alias ed alla loro gestione, a coloro che ne usufruiscono (tramite la somministrazione di questionari o lo svolgimento di interviste), analizzando le problematiche burocratico-amministrative che persistono nei sistemi informatici di gestione della didattica e i limiti di cui tale strumento è intrinsecamente caratterizzato, al fine di individuare una best practice attraverso analisi di benchmark e realizzare un protocollo nazionale di adozione e gestione di tale strumento, concordandolo anche e soprattutto con le associazioni studentesche LGBTQI e le associazioni trans, che possa esser seguito da tutti gli atenei.

Universitrans si vuole fare promotore di una rete collaborativa virtuosa tra istituzioni universitarie e non, centri di ricerca, MIUR, comuni e associazioni, in un’ottica politica intersezionale. Si intende dare ulteriore propulsione alla realizzazione di tale network attraverso l’organizzazione di un convegno nazionale sulla tematica Discriminazione Transfobica nel Mondo Accademico e Strumenti per Combatterla.
Punti fermi di tale progetto sono la depatologizzazione (promuovendo l’autocertificazione come principale pratica burocratica per la richiesta della carriera alias negli atenei, senza l’obbligo di presentare diagnosi mediche o perizie psichiatriche) il diritto allo studio senza discriminazioni, la formazione professionale ed il benessere lavorativo.

Le prospettive future di Universitrans sono connesse al raggiungimento degli obiettivi fin qui elencati: in attesa di una modifica alla L. 164/1982 che, tra le altre cose, abbrevi i tempi di rettifica anagrafica, è assolutamente necessario che ogni ateneo permetta alle persone trans che vi studiano o lavorano di adottare la Carriera Alias. Ad oggi sono meno della metà le università che consentono di accedere a tale strumento, con un evidente divario regionale che privilegia le regioni del nord rispetto a quelle del sud.

Carriere Alias

La Carriera Alias è uno strumento che sopperisce ad una lacuna giuridica che perdura da 30 anni. In Italia, la legge 164/1982 ha obbligato alla riassegnazione chirurgica del sesso (RCS)chiunque intenda richiedere la modifica dei propri dati anagrafici. la recente sentenza della Corte di Cassazione n. 15138/2015 e della Corte Costituzionale n. 221, i tribunali italiani hanno iniziato a concedere la rettificazione di sesso anagrafico anche senza RCS. Nonostante ciò, il tempo che intercorre tra la richiesta di modifica dei dati anagrafici ed il raggiungimento di tale istanza va dagli 1 ai 3 anni. Questo tempo può essere dunque sufficientemente lungo da inibire la decisione di una/un giovane di iscriversi all’università e/o di continuare gli studi, così come da impedire ad una lavoratrice/un lavoratore di prestare la propria opera in un ambiente che non tutela il benessere e l’incolumità delle/dei propri dipendenti.

In Italia è l’Università degli Studi di Torino ad avanzare, per prima, la proposta di offrire la possibilità di adottare un c.d. doppio libretto alle persone trans in attesa della rettifica formale dei dati anagrafici sul documento d’identità. L’intento è quello di anticipare gli effetti della sentenza della rettificazione di attribuzione di sesso prevista dal lungo iter burocratico della Legge 164/1982, che permette il cambio anagrafico solamente in seguito alla rettifica chirurgica genitale. Successivamente all’emanazione della sentenza della Corte di Cassazione 221/2015, tuttavia, il cambio anagrafico è possibile anche senza intervento chirurgico, poiché “la previsione della necessità, ai fini della rettificazione anagrafica dell’attribuzione di sesso, dell’intervenuta modificazione dei caratteri sessuali primari attraverso trattamenti clinici altamente invasivi, pregiudicherebbe gravemente l’esercizio del diritto fondamentale alla propria identità di genere”. Inoltre, la sentenza sottolinea la violazione degli artt. 3 e 32 Cost., “per l’irragionevolezza insita nella subordinazione dell’esercizio di un diritto fondamentale, quale il diritto all’identità di genere, al requisito della sottoposizione della persona a trattamenti sanitari (chirurgici o ormonali), estremamente invasivi e pericolosi per la salute”.
Nel 2003 l’Ateneo di Torino ha condotto una agguerrita battaglia civile dal grande valore simbolico, promuovendo la predisposizione di un libretto sostitutivo con il nome di elezione scelto dallo studente/dalla studentessa interessato/a, valido esclusivamente a fini universitari.

Questo coraggioso moto avanguardistico conduce l’Ateneo Torinese a diventare l’emblema della lotta alla discriminazione transfobica negli ambienti universitari e, di lì a poco, altre Università seguono il buon esempio: Bologna, Firenze, Padova, Bari, Milano, Bergamo, Verona, Urbino, Napoli, Roma, Salerno, Ferrara, Pisa.

Siamo, tuttavia, ancora lontani da un allineamento burocratico/giuridico nazionale e numerosi sono gli ostacoli amministrativi nei quali gli studenti e le studentesse Trans sono costretti/e ad imbattersi ogni giorno. I recenti progressi in ambito tecnologico hanno inoltre modificato le pratiche di autenticazione attraverso il rilascio di credenziali connesse ai dati personali degli studenti e delle studentesse, e le misure messe in atto ai fini della dematerializzazione dei processi amministrativi (come l’abbandono del libretto universitario cartaceo a partire dall’anno accademico 2012/2013) hanno reso indispensabile la definizione di una nuova procedura per l’attribuzione della Carriera Alias.

Con il medesimo intento e nel rispetto degli stessi valori che avevano ispirato il Codice Etico della Comunità Universitaria ed il Codice di Comportamento per la Tutela della Dignità delle Lavoratrici e dei Lavoratori, delle Studentesse e degli Studenti dell’Università di Torino, su iniziativa del Comitato Unico di Garanzia e della Consigliera di Fiducia, in collaborazione con la Direzione Didattica e Servizi agli Studenti, l’Ateneo torinese ha approvato nel 2015 il nuovo “Regolamento per l’attivazione e la gestione della carriera alias per soggetti in transizione di genere” (che si allega in Appendice), al fine di garantire a questi ultimi il diritto all’inviolabilità della propria persona, della propria privacy, della propria dignità, consentendo loro di studiare e/o lavorare in un ambiente non viziato da una implicitamente legittimata discriminazione transfobica.
Proseguendo nell’analisi del contesto italiano, gli Atenei che prevedono la fruizione di una Carriera Alias per i docenti e ricercatori/ricercatrici si contano, attualmente, sulle dita di una sola mano. La riflessione in proposito ci conduce ad esaminare i rapporti in gioco: è evidente che uno studente o una studentessa siano in una condizione di inferiorità rispetto alla figura del docente che può, deliberatamente, mettere in difficoltà la persona che si ritrova dinnanzi (ad esempio ponendo all’esaminando/a domande di maggiore complessità, obbligandolo/a ad un coming out dinnanzi all’intera classe di studenti o ad altri docenti, offendendolo/a). Tuttavia non sfugge alla vista il fatto che un/una dipendente pubblico/a dovrebbe poter godere anch’egli/ella del diritto alla privacy, alla tutela della propria dignità ed all’esercizio della propria professione in un ambiente libero da possibili discriminazioni.

L’art. 3, primo comma, della Costituzione pone un principio avente un valore fondante, e perciò inviolabile, diretto a garantire l’eguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge e a vietare che il sesso – al pari della razza, della lingua, della religione, delle opinioni politiche e delle condizioni personali e sociali – costituisca fonte di qualsivoglia discriminazione nel trattamento giuridico delle persone (Carta Costituzionale, 15 Aprile 1993, n. 163). Per tale ragione le Università, in quanto istituzioni pubbliche, dovrebbero dotarsi di tutti gli strumenti idonei a garantire tale parità, sia per i propri studenti e le proprie studentesse, che per i docenti, le ricercatrici e i ricercatori.

Chi Siamo

Universitrans è un progetto indipendente, realizzato dall’iniziativa volontaria tre professioniste specializzate in diversi settori (design, ingegneria, comunicazione ed economia). La ricerca, iniziata nel mese di ottobre 2017, ha visto la partecipazione dei CUG (Comitati Unici di Garanzia) di tutte le 68 università statali, il sostegno dell’O.N.I.G. (Osservatorio Nazionale sull’Identità di Genere) e del MIT (Movimento Identità Trans), così come l’appoggio della Conferenza Nazionale degli Organismi di Parità delle Università Italiane e del CUN (Consiglio Universitario Nazionale), ed il patrocinio del Comune di Bologna. Grazie alla creazione di questo collaborativo e sinergico network nazionale, UniversiTrans è divenuto un progetto di enorme rilevanza pubblica.

Hanno collaborato con noi

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Contatti

Antonia Caruso

Project Manager – Responsabile Comunicazione ed Ufficio Stampa
caruso@universitrans.eu

Beatrice Starace

Project Manager – Responsabile Sito Web e Grafica
starace@universitrans.eu